
Una romantica storia d’amore fatta di sguardi languidi, frasi sussurrate, biglietti lasciati sul cuscino di evolve naturalmente, e senza che nessuno possa farci nulla, in un solido dialogo tra ciechi. La complicità silenziosa che ci fa pensare che il capirsi sia di una semplicità disarmante, direste innata, è semplicemente profonda incomprensione, laddove ognuno da un significato ai gesti, agli sguardi senza che l’altro ne abbia la benché minima idea. Dicono che dopo qualche tempo dall’inizio della convivenza sia lui che lei si convincano che l’altro lo ami perdutamente e che quindi non sia assolutamente necessario interessarsi alla vita dell’altro. Quindi lui
si vanterà con gli amici che a letto è uno schianto mentre lei si trombolerà felicemente l’istruttore di tennis… o al contrario l
ei si vanterà con le sue amiche di essere ancora una tigre a letto mentre lui rimarrà in ufficio oltre l’orario con la nuova segretaria… che si chiama Svetlana! La naturale evoluzione del "dialogo tra perfetti ciechi" è il dialogo denominato “tra perfetti sordi”: è sempre esilarante osservare qualcuno che parla senza ricevere la benché minima attenzione.
Tutto questo ovviamente
NON succederà a Gina e Gino:
PRIMO perché lei è di una stanchezza interiore che non frequenterà mai un corso di tennis,
SECONDO perchè Gina osserva i nuovi ingressi in M.S. e non permetterebbe a nessuna più alta di 160cm e meno larga della stessa sopraccitata misura di essere assunta e
TERZO perché Gina e Gino già di loro conducono spesso discorsi perfettamente paralleli senza che abbiano però il benché minimo collegamento e come i binari del treno vadano all’infinito… senza incontrarsi mai. Ma questo credo sia parte del bello della loro relazione.
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